Vuoi le prove che l’Aloe Vera può guarire le ustioni della pelle? Vuoi ascoltare con le tue orecchie come sia possibile rigenerare e sanare le cicatrici e le ferite con il gel “miracoloso” della pianta più straordinaria di cui il nostro giornale ne illustra le proprietà fin dal 2014? Eccoti una nuova testimonianza. Maria Pia Tucci, 50 anni, calabrese, counselor, Life Coach, consulente di programmi nutrizionali e comportamento alimentare, esperta di Fotobiostimolazione dinamica e Cromoterapia, sposata con un medico, oggi vive che con sua la famiglia nella provincia di Roma nord. Ad AloeTerapia.it racconta la sua esperienza di guarigione rapida da una brutta ustione causata dal caffè bollente. Ecco la sua storia.
Il dottor Giuseppe Montone, docente universitariio a La Sapienza di Roma, e sua moglie Mariapia Tucci.
«Ad agosto del 2007 ero in campeggio a Vigna di Valle con la mia famiglia e stavo preparando il caffè con l’apposita “macchinetta”, come la chiamiamo noi al sud. Una volata di vento forte ha fatto rovesciare il caffè bollente ancora in fase di uscita dalla caffettiera e ha bruciato la pelle della mia gamba destra, dall’inguine fino al ginocchio. Un dolore tremendo!! Il sangue zampillava dalle bolle che si erano formate rapidamente! Mi hanno subito accompagnata in ospedale a Bracciano e mi hanno diagnosticato una ustione di terzo grado»
E cosa hanno fatto i medici per curarti?
«Mi hanno subito bucato le vesciche ed è uscito il liquido che si era formato, composto anche da caffè. Il chirurgo mi disse: “Oh dio, signora… si è rovinata… ora si porterà una cicatrice per tutta la vita…”. Poi mi tolse i lembi di pelle bruciata e mi applicò una pomata per le ustioni, il Sofargen…»
Che tipo di farmaco è?
«Mio marito è medico, lavora in ospedale e dunque conosco questo tipo di farmaco. Il Sofargen è un medicinale antibiotico e chemioterapico per uso topico. Si usa in caso di infezioni e ustioni di secondo e terzo grado, ma anche per trattare piaghe da decubito e affezioni dermatologiche infette o esposte e infezioni batteriche. Il principio attivo è composto da Sulfamidici, ma bisogna somministrarlo con cautela soprattutto in soggetti che soffrono di insufficienza epatica o renale, oppure nelle donne in gravidanza.»
Dunque hai continuato ad usarlo?
«Dovevo cambiare la fasciatura ogni giorno. Ma dopo 48 ore la ferita era ancora viva. Grazie alle mie conoscenze naturopatiche, ho deciso di usare il gel dell’Aloe Vera che avevo in giardino. Ho deciso di fare di testa mia, seguendo la mia natura ribelle. Ho informato mio marito e lui ha acconsentito, poiché conosceva le proprietà salutari di questa pianta. Ho dunque prelevato il gel all’interno delle foglie e l’ho applicato sulla ferita provocata dall’ustione».
E cosa è successo?
«Dopo due giorni la ferita era guarita e il tessuto cutaneo stava ricrescendo. Successivamente non mi è rimasta nessuna cicatrice. E ancora oggi ho la pelle perfetta!».
Il dottor Giuseppe Montone è il marito di Mariapia e al nostro giornale conferma l’accaduto. Tra l’altro, il dottore è “Wound Specialist” (trattamento di ulcere e piaghe da decubito, docente presso l’Università La Sapienza di Roma (corso di laurea in Fisioterapia ed Infermieristica), specialista in Chirurgia d’urgenza, Pronto Soccorso, Anestesia rianimazione, e Terapia antalgica, flebologo. Quindi una persona che ha tutte le competenze mediche per valorizzare la positiva esperienza della moglie con il gel dell’Aloe. «Quando mi ha comunicato la sua decisione – spiega ad AloeTerapia.t il dottor Montone – ho acconsentito, poiché sono note le proprietà antisettiche e cicatrizzanti dell’Aloe. E infatti, dopo pochi giorni, la ferita ha iniziato a guarire e la pelle si è rigenerata».
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