Gesù si rese conto che stava per morire. Alzò il capo, guardò verso il cielo e disse: “Padre, nelle tue mani ripongo il mio spirito”. Il suo corpo si spense mentre il cielo si oscurò, quasì a mostrare la rabbia di Dio per aver ucciso suo figlio, l’incarnazione divina più alta mai conosciuta nella storia dell’uomo. E mentre lo spirito di Gesù saliva in cielo, il suo corpo fu affidato ai suoi discepoli e a sua madre Maria. Si avvicinò sul Golgota il discepolo Nicodemo insieme a Giuseppe d’Arimatea e deposero il corpo il Gesù in terra, per preparare il suo corpo alla sepoltura secondo le usanze dell’epoca. E tra le piante utilizzate vi era l’Aloe. Nicodemo si apprestò a curare le ferite del suo Maestro: “Or venne anche Nicodemo, che in precedenza era andato di notte da Gesú, portando una mistura di mirra e di Aloe di circa cento libbre per la preparazione del corpo di Gesù.” (Giovanni 19,39). Era una grande quantità, quasi 30 chili odierni, poiché tale era la quantità usata per i Re. Ecco i versetti completi dal Vangelo secondo Giovanni:
(39) Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch’egli, portando una mistura di mirra e d’Aloe di circa cento libbre. (40) Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei. (41) Nel luogo dov’egli era stato crocifisso c’era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto. (42) Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.
Anche l’apostolo Tommaso, noto come l’incredulo, si fece mandare la pianta d’Aloe dall’India per farla conoscere al mondo intero: “Si estendono come vallate, come giardini lungo un fiume, come Aloe, che il Signore ha piantato, come cedri lungo le acque.” Dunque, si può dire che l’Aloe è una pianta cara ai cristiani, l’unica pianta che ebbe il compito di guarire le ferite del corpo di Gesù prima di essere sepolto. Infatti, fin dall’Antico Egitto, erano note le proprietà cicatrizzanti dell’Aloe, capace di rigenerare i tessuti anche in poche ore, guarendo piccole ferite da taglio e lacerazioni della pelle. Ma questo racconto inserito nei testi sacri dimostra che l’Aloe è una pianta sacra, l’unica che ha potuto – con il suo gel miracoloso – ungere la pelle di Gesù e sanare il suo corpo prima della sepoltura. E del resto, non poteva che essere definita una “pianta miracolosa” l’Aloe, poiché grazie alle sue innumerevoli proprietà terapeutiche guarisce molte malattie. E qualcuque cose che guarigisce in modo così profondo e vasto, non può che provenire da Dio. Un miracolo tra i miracoli.
Nei tempi antichi non esistevano medicinali, eppure uomini come Alessandro Magno e Cristoforo Colombo che conquistavano nazioni intere e combattevano per la propria patria, curavano il proprio corpo solo con unguenti a base di Aloe, lo stesso usato per il corpo di Gesù. Infatti fu lo stesso Alessandro Magno detto “Il Grande” a conquistare l’isola di Socrota (vicino al corno d’Africa) per le sue ricche piantagioni di Aloe, proprio per assicurare una fornitura costante ai suoi valorosi soldati feriti in battaglia. Il Re Salomone coltivava personalmente l’Aloe e divenne uno dei piu’ grandi estimatori di questa pianta straordinaria.
Basta poco per salvaguardare la nostra salute: l’Aloe vera, associata ad un’alimentazione corretta ed equilibrata e a una regolare attività fisica, rafforza il nostro sistema immunitario. La cattiva alimentazione, il carico di stress, l’uso eccessivo di farmaci e tant’altro fanno si che le nostre difese immunitarie si abbassino e di conseguenza siamo più esposti a infezioni, malattie e disagi vari. Il Dottorr Max Skousen, direttore dell’Istituto di investigazioni sull’Aloe, in California, USA, dice: “Il succo di Aloe Vera è la più potente sintesi di antibiotico, astringente, agente coagulante, inibitore del dolore e stimolante della crescita dei tessuti che si conosca in natura” Secoli prima il grande Cristoforo Colombo lo aveva già capito: “Quattro vegetali sono indispensabili per la vita dell’uomo: il grano, la vite, l’ulivo e lAloe; il primo lo nutre, il secondo gli allieta il cuore, il terzo lo armonizza, il quarto lo guarisce.” Proprio come accadde per le ferite di Gesù.
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