A Natale niente tablet e cellulari sotto l’albero, ma regalate il succo di Aloe Vera, la pianta anti-tecnostress. Il 24 dicembre inizia la seconda edizione della campagna di Netdipendenza Onlus, l’organizzazione che in Italia si impegna dal 2007 per prevenire le malattie professionali che colpiscono i lavoratori digitali: il tecnostress, la Internet addiction disorder (iad) e i disturbi alimentari. Quest’anno Netdipendenza supporta la campagna con la nascita di un giornale per tecnostressati, AloeTerapia.it, in cui vengono spiegati i numerosi benefici che il succo di aloe apporta alla salute dei lavoratori digitali e dei maniaci di gadget tecnologici, che trascorrono troppe al giorno con i piccoli schermi.
«Gli italiani sono i primi al mondo nell’utilizzo di tablet, secondo una recente ricerca. L’uso eccessivo dei piccoli device digitali, incluso gli smartphone, può favorire il tecnostress e l’insonnia. Per difendere la salute consigliamo regalare sotto l’albero meno tablet e più succo di aloe vera, una pianta che depura in modo profondo corpo e mente», spiega Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza e direttore del nuovo giornale AloeTerapia.it.
Il tecnostress è una malattia professionale e dal 2008 è entrato in vigore l’obbligo normativo di valutare ogni forma di stress nelle aziende. In Italia vi sono 1,8 milioni di lavoratori a rischio tecnostress, come rivela una ricerca di Netdipendenza, e può causare numerosi disturbi: stanchezza, mal di testa, calo della concentrazione, patologie gastrointestinali, disturbi cardiocircolatori, ansia, insonnia, ipertensione. Spiega ancora Di Frenna: «Il tecnostress può favorire anche l’insorgere di carenze alimentari, poiché i ritmi frenetici di lavoro e l’uso continuo di tecnologie inducono i lavoratori digitali a consumare pasti veloci, snack e tramezzini che contengono poche sostanze nutritive. In molti casi si pranza con un panino, continuando a lavorare davanti a uno schermo, o controllando le notifiche social sul tablet».
Diverse ricerche hanno dimostrato che l’uso di tablet e smartphone, soprattutto prima di andare a dormire, può favorire l’insorgere dell’insonnia. Infatti, la particolare luce a led si è rivelata un “killer” della melatonina, alterando le funzioni dell’ormone che regola il sonno e la veglia. «Uno dei sintomi più diffusi tra i tecnostressati è proprio ’insonnia, che può provocare gravi disturbi mentali», precisa Di Frenna.
Netdipendenza Onlus mette in guardia anche dal rischio di dipendenza psicologica dalle troppe informazioni digitali veicolate da tablet e smarphone. Il disturbo è chiamato “information overload” e può provocare attacchi di panico, ipertensione, vertigini e mal di testa. Spiega la psicologa Nunzia Fasano, coordinatrice dello sportello “prevenzione tecnostress” di Netdipendenza: «Il Natale è la festa dell’appartenenza, che dovrebbe valorizzare le relazioni e la famiglia. Tablet e smartphone sotto l’albero rappresentano invece l’esaltazione della relazione digitale, e quindi una comunicazione in solitudine che non veicola emozioni. Inoltre le troppe informazioni digitali, insieme all’uso smodato dei social network, possono favorire la dipendenza psicologica».
Le soluzioni? Ecco i tre consigli di Netdipendenza per difendere la propria salute: bere il succo di Aloe Vera, praticare meditazione e dedicarsi alle passeggiate a contatto con la natura in compagnia dei propri amici e familiari. Con tablet e smartphone rigorosamente spenti per qualche ora.
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